Palawan: spedizione verso le isole remote

L’arcipelago di Palawan è la rappresentazione perfetta delle Filippine: basta visitare El Nido per rendersi conto della natura rigogliosa di cui gode questo angolo di paradiso!

Keelooma camp

Palawan si trova nella parte più ad ovest del paese e i principali centri abitati e con strutture ricettive sono Puerto Princesa ed El Nido.

In entrambe le cittadine c’è un aeroporto.

El Nido

El Nido è nella parte più a nord di Palawan ed è abbastanza servito con dei voli interni, sicuramente da Manila e Cebu e in alcune giornate anche da altre località turistiche più piccole come Panglao. 

L’aeroporto è spettacolare: completamente immerso nella foresta di palme. 

Noi abbiamo preso un volo interno da Cebu a El Nido con AirSwift, compagnia aerea di proprietà di un gruppo di resort di El Nido.

Per arrivare a El Nido si può viaggiare anche da Puerto Princesa collegata con un bus di 5 ore.

Per quanto riguarda il piccolo e affollato centro, ci sono tanti hotel e homestay economici, è pieno di negozietti e venditori un po’ invadenti che offrono i classici island hopping giornalieri (i tour sono standard ed identificati con le lettere dell’alfabeto A, B, C e D).

El Nido

La parte migliore di El Nido sono le spiagge intorno al paese, il verde dei boschi di palme e i posticini dove bere qualcosa guardando il tramonto.

Spiaggia El Nido

Da El Nido verso le isole remote dell’arcipelago

Oltre ai classici island hopping con annesso snorkeling e relax sulla spiaggia, per i più avventurosi ci sono degli interessanti tour di diversi giorni verso isole più lontane.

Linapacan

Nel nostro viaggio nelle Filippine non poteva mancare un po’ di avventura verso zone meno battute dal turismo e dopo l’affollata Alona beach a Panglao (qui la nostra esperienza a Bohol) avevamo bisogno di depurarci lo spirito con qualcosa di più spartano e, in certi sensi, autentico.

Abbiamo prenotato un tour di 3 giorni e 2 notti a largo dell’arcipelago di Palawan.

L’esperienza consiste in un viaggio in barca insieme ad un gruppo di altre 18 persone verso isole remote e zone disabitate, partendo da Palawan (El Nido) si raggiunge Linapacan e come ultima Coron (dove si conclude il viaggio).

Si dorme direttamente sulle isole dentro capanne tipiche, e per ogni isola in cui si approda (circa 2 o 3 al giorno) è possibile fare snorkeling, tuffarsi dalle scogliere e giocare a beach volley.

I campi presso cui si pernotta sono la parte migliore di tutto il viaggio: dormire in mezzo alla natura e distaccarsi completamente dal cellulare e internet (non c’è connessione), ci ha aiutato a riconnetterci con noi stessi!

Capanne

Keelooma è il tour operator a cui ci siamo affidati noi su consiglio di un ragazzo del posto conosciuto qualche giorno prima a Siargao.

Bus Keelooma

Ci sono altre compagnie che fanno viaggi del genere, ma occhio alle truffe.

Noi ci siamo trovati bene anche se ci saremmo aspettati di viaggiare con meno persone perché la barca che ci ha accompagnati non era molto grande e in 20 eravamo un po’ stretti.

La cucina a bordo è molto buona, lo chef è filippino e cucina i suoi piatti della tradizione con varianti anche vegetariane.

Tutta la crew, inoltre, è sempre stata disponibile e gentile.

Nei tre giorni trascorsi abbiamo nuotato in mezzo ai coralli e pesci, dormito in capanne insieme a gattini del posto, incontrato tantissimi cani guardiani delle loro isole, ci siamo docciati con secchi d’acqua e abbiamo conosciuto altri viaggiatori come noi.

È stata una di quelle esperienze che difficilmente dimenticherò e che ritengo la più autentica di tutto il viaggio.

Coron

Come accennato, l’ultima tappa del tour è stata Coron.

La sfiga purtroppo ha voluto che la scia di un tifone toccasse anche questa parte del paese: e così tra piogge continue, allagamenti vari, zanzare killer e ben tre tentativi di prendere un volo, siamo rimasti a Coron per 3 lunghi e piovosi giorni. 

Fate attenzione se avete intenzione di lasciare Coron come ultima tappa del vostro viaggio e vi capita una situazione di brutto tempo come la nostra: essendo un’isola piccola se non riescono a partire i voli (pochi al giorno) presumibilmente anche le navi avranno problemi e non ci sarà modo di lasciare Coron.

Alcune persone che abbiamo conosciuto in aeroporto durante la nostra permanenza forzata hanno avuto difficoltà a tornare a Manila in tempo per prendere le coincidenze con i voli verso l’Europa.

Quando si viaggia in sudest asiatico nella stagione delle piogge questi imprevisti vanno sempre messi in conto. 

A volte può essere molto frustrante e avvilente se si pensa ai giorni che si stanno “sprecando” a causa del maltempo, ammetto di aver perso la pazienza un paio di volte. 

Ma come dico sempre: ogni giorno fa parte del viaggio, ogni giorno merita di essere vissuto con lo spirito di chi sa che anche questo fa parte del gioco e soprattutto che nessun tifone nella stagione delle piogge può farmi desistere dal visitare questi posti bellissimi!

L’ultimo pomeriggio Coron ci ha piacevolmente sorpresi, regalando una tregua dal maltempo: la cittadina in poco si è svegliata e attivata, le strade si sono riempite di gente e tuk tuk rumorosi e i locali hanno ripreso con la musica dal vivo!

Coron

Sono sicura che Coron sia una di quelle isole con quelle vibes che piacciono tanto a me, e ne ho avuto un assaggio in solo mezza giornata!

2 commenti su “Palawan: spedizione verso le isole remote”

  1. El Nido sembra coloratissima, complimenti per lo spirito di adattamento non so se io riuscirei a stare in una capanna! 🙈
    (Ho amato tantissimo questa frase: ogni giorno fa parte del viaggio, ogni giorno merita di essere vissuto con lo spirito di chi sa che anche questo fa parte del gioco) dovremmo ripeterla tutti piu spesso nelle situazioni difficili!❤️

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