Boracay è un’isoletta di circa 7 km di lunghezza e larga 500 metri nel suo punto più stretto.
Sulle coste di Boracay si susseguono diverse spiagge che con la loro varietà dovrebbero accontentare i gusti di tutti: da chi cerca la località più festaiola con decine di locali sul lungomare a chi vuole la baia nascosta per rilassarsi lontano dalle folle.
Se cercate una meta autentica Boracay non è il posto giusto.
Noi abbiamo lasciato questa minuscola isola come ultima meta nel nostro itinerario, dedicando due giorni al relax totale in un resort troppo costoso.
Indice
Come raggiungere Boracay?
Essendo una meta molto turistica, per arrivare a Boracay troverete diversi collegamenti con voli interni.
Nel nostro caso abbiamo preso un volo da Coron per Caticlan con scalo a Manila (clicca qui per leggere la nostra esperienza a El Nido e Coron, e la spedizione di tre giorni verso isole remote).
Arrivati a Caticlan è evidente che l’aeroporto è utilizzato principalmente per accedere a Boracay, non incontrerete di certo difficoltà a capire come raggiungerla: tutto il percorso è indicato direttamente all’arrivo.
Basta prendere un tuk tuk fino al porto, all’interno del porto è necessario pagare le tasse d’ingresso e la barca che in 20 minuti porta a Boracay e indicare l’hotel presso cui si alloggia.
Il prezzo totale si aggira intorno ai 700 php a persona (12euro).
Quando andare?
Se decidete di andare a Boracay è molto importante tenere presente il fattore meteo: per alcuni mesi (da giugno a ottobre/novembre, bassa stagione per Boracay) soffia un monsone da sud ovest che genera forti onde sulle spiagge della costa occidentale (e la famosa White Beach).
Mentre su quella orientale, Bulabog Beach, è riparata dai venti e il mare è letteralmente piatto e cristallino.
Nei restanti mesi dell’anno (alta stagione per Boracay) il vento è da nord est e la situazione è esattamente all’opposto.
In alta stagione i prezzi sono più alti.
Cosa fare?
La spiaggia più famosa è White Beach, con i suoi chilometri di fine sabbia bianca sulla parte occidentale dell’isola.
White Beach è sicuramente un’attrazione di grandissimo impatto anche se, durante la nostra visita, a causa del forte vento dal mare molti locali si erano dotati di orribili teli anti sabbia.
Inoltre, trattandosi dell’oceano in base alla marea durante la giornata la spiaggia passa più volte dall’essere larghissima al ridursi ad un breve passaggio.
Per quanto riguarda i locali non aspettatevi una successione di ristorantini invitanti come in altre località: il gusto principale sembra essere quello coreano a causa della folla di turisti provenienti da Seul.
Si va dai brutti ristoranti stile mensa estremamente turistici con pesce di dubbia qualità esposto in vetrina, e in cui non abbiamo osato addentrarci, fino alle grosse catene (McDonalds, JollyBee).
Con una ricerca molto accurata su Google Maps o su qualche guida si riesce a trovare qualche ristoro decente anche in riva al mare, soprattutto se si scende verso sud, allontanandosi dalla zona centrale (Station 2 e Dmall) dove si ammassano le folle.
White Beach è divisa in tre zone: partendo da nord Station 1, la più affollata e turistica, Station 2 ed infine Station 3.
Noi abbiamo pernottato a nord di White beach (qualcuno la chiama Station 0) in un resort molto grande e costoso con addirittura una spiaggia privata, sempre esposta a ovest quindi con lo stesso problema di White Beach durante la bassa stagione.
Si tratta di una sistemazione che da una parte ha tutte le comodità e la tranquillità di un ambiente più privato, dall’altra rende necessario prendere un tuk tuk ogni volta che si vuole visitare il centro.
Come muoversi?
A differenza di altri posti nelle Filippine, a Boracay non è per nulla conveniente affittare un motorino.
I prezzi si aggirano sui 2 mila pesos al giorno (35 euro) e per quel prezzo conviene senza dubbio prendere ogni volta il tuk tuk.
L’isola può essere anche visitata a piedi in lungo e largo attraverso le tre station citate prima.
Considerazioni finali
La minuscola Boracay è l’isola più turistica che abbiamo visitato nel nostro viaggio nelle Filippine, come Alona a Bohol è invasa da rumorosi tiktoker coreani intenti a riprendere con il cellulare ogni secondo della loro giornata.
È molto più cara di quello che mi sarei aspettata e non credo sia uno di quei posti in cui vorrei tornare: due giorni in un resort sono sufficienti per un po’ di relax e per erodere tutto il budget rimasto.